Ogni volta che esce una nuova funzione AI in Excel, sui social rimbalza la stessa frase: “Ora non servirà più imparare le formule, le scriverà Copilot!” È una visione affascinante… ma completamente errata. La realtà è molto diversa: le AI aiutano, ma non sostituiscono la mente analitica, il pensiero critico e l’esperienza di un vero programmatore Excel.
Programmare non è solo scrivere formule
Il programmatore Excel non è solo colui che scrive una SOMMA.SE
o una macro in VBA. È chi:
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struttura un foglio pensando all’uso futuro,
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previene errori logici e duplicazioni,
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prepara dashboard reattive e modulari,
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collega più fonti di dati in modo coerente.
Copilot può aiutare a generare una formula. Ma non sa progettare una soluzione scalabile, non sa se domani quel foglio verrà usato da 1 o 100 persone, non sa se quella formula potrà integrarsi con Power Query o con un database esterno.
L’AI non capisce il contesto
Lavorare con Excel vuol dire lavorare su problemi concreti: report finanziari, previsioni di vendita, piani marketing, simulazioni fiscali, bilanci. Ogni contesto ha regole, vincoli, obiettivi.
L’AI non li conosce. Ti può proporre una risposta plausibile, ma non sempre corretta.
Serve una persona che:
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abbia conoscenza del contesto,
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sappia interpretare e validare i risultati,
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sia in grado di adattare le soluzioni a nuovi scenari.
Formarsi oggi per non delegare alla cieca domani
Chi sa programmare in Excel sarà sempre un passo avanti. Potrà usare l’AI come acceleratore, non come stampella.
Ecco perché i corsi di Lavora con Excel sono il vero investimento: ti formano, ti rendono autonomo, ti preparano a usare Excel in sinergia con l’AI, senza mai perdere il controllo.
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